Descrizione
“Sarà il caso, più avanti, di spingersi un po’ più lontano sulla questione di don Giovanni, ma prima voglio dirvi perché è degno di nota il racconto di Balzac – che è dedicato a lui, anche se il titolo non lo lascia capire. Don Giovanni si chiama sempre Don Juan (non nella mia traduzione, però!) ma per Balzac è italiano, per la precisione ferrarese. Alla Corte di Ferrara c’è una Brambilla, come la Prinzessin Brambilla di E.T.A. Hoffmann. In realtà i Brambilla sono conti e sono della provincia di Pavia, anche se un ramo collaterale è potuto diventare onomatopeico (no, scusate, antonomasico) per i piccoli ma dinamici industriali di tutta la Lombardia.
Curioso, no? Un buon inizio per un racconto, no? Ed è buona poi anche la conclusione, fulminante. Sebbene noi, abbagliati inquilini dell’era della televisione, fatichiamo ormai ad accorgercene, perché ciò che è notevole è l’aspetto cromatico – lo stesso, sia detto di sfuggita, che predomina nelle prime righe.” (dalla prefazione di Paolo Brera)
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